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Project Carthage

Complesso cultuale cristiano del Monumento Circolare di Cartagine

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Sotto la direzione scientifica di Samir Aounallah, gli archeologi Silvio Moreno e Alessandro Abrignani, rispettivamente vicepresidente e presidente dell' Associazione Mediterraneo Antico, insieme alla collega Nesrine Nasr, portano avanti dal 2021 il progetto intitolato “Recupero urbanistico e valorizzazione dell’area archeologica del Complesso cultuale cristiano del Monumento Circolare di Cartagine”. 

 

Questo progetto è incentrato su un preciso settore di Cartagine, compreso tra il teatro romano sulla collina dell'Odeon (a sinistra) e la moschea presidenziale Malik ibn Anas (a nord). 

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Il sito, conosciuto dai più con il nome di “Monumento Circolare”, è un complesso cultuale di età paleocristiana costituito da imponente monumento a pianta circolare e di un altro monumento a tre absidi, il cosiddetto “Triconco”. 

Il luogo comprende anche altre vestigia, i cui scavi sono rimasti incompleti. Nel 1978 sono iniziati scavi sistematici di natura prettamente scientifica sotto la direzione del prof. M. Pierre Senay (1933 – 2023) e della sua equipe dell'Université Trois Rivières del Québec (Canada). 

 

Il risultato degli scavi di Senay fu la scoperta di un complesso cultuale di età paleocristiana costituito da imponente monumento a pianta circolare e di un altro monumento a tre absidi, il cosiddetto “Triconco”, parzialmente scavato da A. Lezine nel 1951. 

 

Purtroppo questi lavori sono stati interrotti intorno al 2000. Nessun cantiere per la valorizzazione del sito è stato mai realizzato sul terreno e, di conseguenza, le vestigia rimasero abbandonate e occultate con il passare degli anni da una fitta vegetazione spontanea.

L'obiettivo della missione è quello di dimostrare che l’archeologia è uno strumento fondamentale per l’arricchimento urbano e per la promozione dello sviluppo sociale e turistico sia della città moderna di Cartagine che per la nazione tunisina.

 

Quindi, i tre obiettivi principali proposti nel momento della siglatura dell’accordo con l’Istituto Nazionale del Patrimonio (INP) della Tunisia sono stati questi: 

  • pulizia generale del sito archeologico;

  • scavo stratigrafico, studio delle strutture architettoniche e dei reperti;

  • valorizzazione del sito al fine della fruizione turistica. 

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Prima campagna

Grazie alla donazione di un'azienda privata italiana, è stata avviata la prima fase del progetto, con una missione archeologica di circa 75 giorni (aprile/giugno 2022).

 

La prima fase è stata la pulizia totale del sito dalla vegetazione spontanea avvenuta per circa 10 giorni.

Le attività di scavo, tra maggio e giugno, si sono concentrare principalmente nel settore occidentale rispetto al Monumento circolare, delimitato ad est dalle strutture del Triconco, ad ovest del vastissimo pavimento musivo circolare.

 

L’intera area di scavo misura circa 750.20 mq. Importanti scoperte, dal punto di vista architettonico e strutturale, sono state: l’ambiente absidato ad ovest, compreso tra strutture molto più recenti, il tratto del Cardo II ritrovato all’interno dell’abside est del Triconco e i mosaici pavimentali delle abitazioni romane precedenti alla costruzione del complesso cultuale.

Seconda campagna

La seconda campagna di scavo del progetto Carthage si è svolta dal 24 aprile al 19 maggio 2023.

 

La strategia di intervento si è concentrata nel settore intermedio tra il Triconco e le nuove strutture occidentali per comprendere il più possibile le interazioni stratigrafiche che potessero esistere.

 

In linea generale, però, è possibile affermare che la ricostruzione topografica delle fasi antecedenti alla costruzione del Monumento circolare e del Triconco è ben più delineata: siamo di fronte ad un intero quartiere (insula) residenziale, compreso tra i cardines I e II. In particolare, quest’anno, sono stati ritrovati un ulteriore mosaico pavimentale policromo geometrico appartenente ad una domus romana e un’intera camera affrescata che rappresenterebbe un unicum per la Tunisia in questi ultimi 40 anni.

 

Grazie ai fondi ricevuti, è stato possibile, ancora una volta, indire un bando di partecipazione per gli studenti tunisini ed italiani.

Terza campagna

La terza missione archeologica del progetto si è svolta dal 02 al 28 ottobre 2023.

 

Essa è sempre diretta da Samir Aounallah, il lavoro in cantiere è stato coordinato da Alessandro Abrignani e la collega dell'INP Nesrine Nasr. Hanno partecipato alla missione 12 studenti italiani e tunisini, provenienti da diverse università.

Il lavoro sul campo ha portato delle novità soprattutto nel settore occidentale del cantiere: delimitazione stanza romana con muri, cisterna e sistema di canalizzazione e, soprattutto, un'altra parte della stanza affrescata ritrovata già nella seconda campagna.

 

Inoltre, un gran numero di reperti ceramici, speciali, frammenti architettonici in marmo e frammenti di pavimentazione in mosaico sono stati ritrovati.

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