La poesia come archeologia dell'anima
- Rosaria Basile
- 30 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 1 dic
II giorno 18 novembre 2025 alle ore 19.00 ho avuto l'occasione di ritrovare su Teams i
miei amici dell'associazione "Mediterraneo Antico", una realtà che ho amato fin dal
primo incontro per tutta una serie di motivi.
Sono siciliana e per me il Mediterraneo è Mare nostrum, senso di appartenenza, culla
di popoli, crocevia di culture.
Sono una storica e per me l'archeologia è fondamentale per rinvenire i tesori preziosi
che il passato ci ha lasciato e per ricostruire tutto il percorso che noi esseri umani
abbiamo fatto fino ad oggi.
Sono una poetessa e la poesia per me è l'archeologia dell'anima.
Come l'archeologo scava nelle viscere della terra per trovare le tracce del nostro
passato, così il poeta scava nelle sue profondità per far emergere piccoli tesori di
emozioni e consegnarli agli altri.
Sono un'insegnante di Italiano e sono convinta del fatto che possiamo essere anche
archeologi del nostro linguaggio. È molto interessante lavorare con le etimologie che
sono il serbatoio della memoria dei popoli: vengono da lontano, ma sono capaci di
illuminare il futuro. Esattamente come l'archeologia.
Per me le parole sono esseri viventi, che hanno bisogno di cura e che donano sollievo.
Le parole definiscono i nostri mondi interiori e riempiono spartiti di cuore con note
musicali. L'italiano è una lingua straordinaria, duttile, precisa, gioiosa, aperta. II mio
modo di fare poesia è abbracciare la pagina bianca con le parole. II mio modo di fare
poesia è condivisione, per scoprire nuovi orizzonti e mollare gli ormeggi per
raggiungere l'Altro. II mio modo di fare poesia è semplice, perché nella semplicità c'è
tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
La mia ultima raccolta, intitolata "I colori dell'anima. Emozioni di luce quotidiane"
contiene tutto ciò che mi ispira, mi guida e mi accompagna.
Rosaria Basile
(Socia AAMA)
Scaricare l'articolo:





Commenti