Il giovane Vito tra Sicilia occidentale e Irpinia : I casi di San Vito Lo Capo (TP) e Aquilonia (AV).
- Alessandro Abrignani
- 15 giu
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La diocesi di Mazara del Vallo è la culla della devozione di San Vito: molte città costiere e dell’entroterra venerano il giovane come santo patrono3 (Fig. 1). Secondo quanto riportano le versioni greche della vita di san Vito, per sfuggire all’uccisione ordita dal padre Hylas, Modesto e Crescenzia fuggono per mare con il piccolo (Fig. 2)4. Il santuario di San Vito lo Capo sorse sull’antico sito di Capo Egitarso (o Egitallo), penisola situata a nord del monte San Giuliano (Erice), vicino Trapani5. Il promontorio, che chiude verso occidente il golfo di Castellammare, è noto nelle fonti antiche, come in Diodoro Siculo (Aegitallus) oppure in Tolomeo (Aegitarsos), per gli scontri durante la prima guerra punica6. Quindi, fin dall’antichità, un luogo strategico per la difesa del territorio. Il monumento sorge sulla piazza principale del comune di San Vito lo Capo, noto come il “borgo dei pescatori”. La struttura architettonica raccoglie in sé tutte le caratteristiche di un santuario – fortezza (Fig. 3). La commistione tra le solide e massicce murature, gli archi aggettanti e le decorazioni artistiche crea un’armonia imparagonabile. Il santuario avrebbe queste caratteristiche di difesa perché sorse come avamposto per difendere il territorio dagli attacchi dal mare7: […] la chiesa di Santo Vito, devotissima e forte, vicino alla quale si vede una tonnara con una torre assai comoda […]8. Quindi il santuario – fortezza, nel corso dei secoli, difese anche una tonnara che prese anche il nome del santo (Fig. 4)9.
Alessandro Abrignani
(Presidente AAMA)
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